[Ieri]
Il tempo sepolto nello scrigno
filtrando lento da pallide fessure
incrostava d’aria, di sassi e luce
i passi di gomma delle ore sospese
in quella stanza un istante ancora.
[Oggi]
Certi luoghi conservano memorie
invisibili agli sguardi troppo umani
impronte di farfalle su terriccio,
echi rabbiosi di gabbiani.
Solo su chi passa e sfiora il vento
si posano i miraggi più ostinati
– macchie di fango e erba – sulle mani.
[Domani]
Possano le nostre nude dita cercare
ogni pietra in rovina dentro casa.
Farla polvere.
Imprigionarla nel vetro.
Rovesciarla ogni tanto,
chiamandola
– clessidra-
Fenissa Holden©
Photo: Dana Zaltzman